Nei paesi buddhisti il capodanno si
celebra ad aprile. É il cosiddetto songkran, in cui flotte di teen
ager e ventenni si riversano per le strade armati di mitragliatrici
ad acqua e sparano a chiunque capiti a tiro (si tende ad evitare di
colpire gli anziani, chi sta lavorando e le immagini del re, per cui
credo sia prevista la pena di morte!). L'anno scorso mi trovavo a Ko
Tao ed il songkran coinvolgeva soprattutto turisti, ben lieti di
cogliere l'alibi, come se servisse, per una sbronza diurna e per una
baldoria rinfrescante sotto il sole cocente del mese più caldo. Quest'anno, a Bangkok, ho girato un po' per Khao San Road
e Patpong. Quest'ultimo quartiere, grazie al passaggio pedonale dello
skytrain, offre una visuale privilegiata della battaglia.
Il songkran è un'antica tradizione: ci
si bagna per purificarsi e e per scacciare la cattiva sorte e con
l'avvento del consumismo non poteva che degenerare in una guerra a
suon di pistole d'acqua. Il giro d'affari è consistente e le strade
sono brulicanti di venditori di armi acquatiche, palline di farina
(con cui vicendevolmente ci si imbratta la faccia), acqua per
ricaricare il proprio arsenale e bustine di plastica per
salvaguardare il telefonino e tenere al riparo i soldi, fondamentali
per comprare i prodotti precedentemente citati. Ogni anno qualcuno ci
lascia le penne. Nel 2012 furono in 144. La causa più comune di incidente mortale? Stai
andando in motorino, qualcuno ti butta una secchiata d'acqua, perdi
il controllo e ti vai a schiantare. Nulla di così grave quando si
crede nella reincarnazione. In fondo noi si muore perché si guida da
sballati.
A differenza di quel che accade in
Europa, nel capodanno thai non circolano ettolitri di alcool e quintali di
droghe. La gente si diverte quasi senza alcun ausilio psicotropo.
Difficile immaginarlo per noi, per cui l'alcool – anche a livello
simbolico - santifica la festa ed il ritrovarsi tra amici. Da tempo
mi domando come l'alcool sia diventato l'epicentro delle nostre vite,
diciamo soprattutto in età di songkran. Inutile negarlo, spesso fare
qualcosa assieme significa bere qualcosa insieme, seduti attorno ad
un tavolo, consumare alcoolici, ubriacarsi.
Secondo alcuni studi di evoluzionisti
che non cito perché non trovo (potrei anche essermeli inventati), il
futuro ci potrebbe riservare una sorpresa: l'alcol-deidrogenasi,
l'enzima che ha il compito di demolire le molecole di alcol etilico
si estinguerà dai nostri fegati, più o meno come è accaduto a
giapponesi, nativi americani e agli inuit. Basterà un goccetto di
grappa per accusare vampate di calore, tachicardia, ipotensione,
cefalea, convulsioni e difficoltà respiratorie. Allora dovremo
rovesciare completamente la prospettiva, l'elemento base della nostra
coesione sociale, il liquido che santifica le feste dovrà essere
abbandonato e assumeremo più droghe per via endovenosa, ci
impasticcheremo e fumeremo più di quanto già
facciamo!
Un thai "sobrio"
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